Natale e Vigilia: alla scoperta dei menù della tradizione
Il menù riservato alle feste natalizie non è mai del tutto fisso, ma cambia a secondo delle regioni, delle città e persino dei piccoli centri, in qualche caso.
Ci sono, però, portate che fanno la storia del Natale da secoli e che trovano spazio ogni anno, tra le varianti eventuali che possono sorgere.
Vediamo la tradizione cosa suggerisce.
Menù di Natale: alla scoperta della tradizione
La tradizione culinaria natalizia è molto variegata!
Tenendo a mente le possibili varianti adatte ai vegetariani ed ai vegani, o ad eventuali modifiche dovute ad intolleranze e allergie, ecco alcune pietanze che non possono mancare durante un pranzo o una cena di Natale!
Gli antipasti
Sicuramente, a dominare la scena degli antipasti è impossibile non trovare il pesce: proposto in insalatine gustose (come quella di polpo) o come condimento per tartine e bruschette, è il fil rouge che, in genere, accomuna ogni tavola. D’altro canto, storicamente si sa che, in questo periodo dell’anno, i pescivendoli sono soliti fare la nottata in negozio per garantire pesce fresco a tutti i clienti!
Anche i molluschi fanno la loro parte: un esempio sono le capesante gratinate, servite nello scenografico guscio e speziate al punto giusto!
I primi piatti
Il piatto portante dell’occasione è, in generale, a base di pasta.
Si va dai classici spaghetti allo scoglio o alle vongole ai ravioli o tortellini ripieni (anche se questi ultimi sono più spesso serviti, in brodo, nel giorno di Santo Stefano), ma c’è chi osa anche qualcosa di diverso, come i cannelloni di polenta al ragù (anche vegetale!).
In ogni caso, quindi, è previsto qualcosa di nutriente e corposo!
I secondi piatti
Dopo un primo così sostanzioso, c’è chi preferisce fare una breve “pausa” e chi, invece, si lancia subito sui secondi proposti dalla padrona di casa.
Ecco, quindi, che in tavola si vedono arrivare i classici capitone o baccalà in umido, il salmone al cartoccio, la grigliata di pesce oppure, per chi preferisce la carne, il cappone ripieno o il vitello.
Immancabili anche i fritti, tra verdure in pastella, ancora baccalà, ma anche frutta: avete mai provato le frittelle di mela?
I dolci
Tra sorbetti, chiacchiere, tombolate, frutta fresca e secca, arriva anche il momento dei dolci.
A questo punto, diventa davvero impossibile resistere a quello che tutti i sensi si ritroveranno davanti: forme dorate e colorate si adagiano su grandi vassoi, lasciando che la stanza si riempia di profumi inebrianti che, magicamente, fanno tornare l’acquolina in bocca!
Protagonisti assoluti sono gli struffoli, croccanti e dolcissime palline di pasta fritta, avvolte in un velo di miele, ma ovviamente non mancano mai pandoro e panettoni artigianali farciti, susamielli, mustacciuoli e roccocò (soprattutto al Sud) e, in molti casi, anche la pastiera, sicuramente più “pasquale”, ma talmente buona da riuscire a trovare una scusa per proporla anche a Natale!
E voi, avete già scelto il menù per le vostre festività?