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Foto di una coppia nel giorno del loro matrimonio all'italiana

Matrimonio all’Italiana: tradizioni e superstizioni

Sono sempre di più le star del panorama internazionale che decidono di organizzare il matrimonio in Italia, se solo pensiamo a Justin Timberlake e Jessica Biel che hanno scelto la Puglia o a John LegendChrissy Teigenz che hanno optato per il Lago di Como.

Ma quali sono le tradizioni e le superstizioni del vero matrimonio all’italiana? E quanto sono radicate nel tessuto sociale, tanto da influenzare anche il wedding tourism?

Tradizioni, superstizioni e usanze del matrimonio italiano

  • Né di Venere né di Marte ci si sposa né si parte, né si dà principio all’arte“: è questo un adagio che accompagna gli italiani da secoli, fondato sul fatto che Marte incarni il dio della guerra mentre il Venerdì, a quanto si tramanda, fu il giorno in cui vennero creati gli spiriti maligni. Ovviamente si tratta di dicerie che, oggi, non tutti continuano a seguire, tant’è che sono tantissime le coppie che si sposano proprio a ridosso del weekend!
  • Lancio del bouquet… E della giarrettiera: l’intramontabile rituale del lancio del bouquet, che la sposa deve “direzionare” verso un gruppo di nubili per scoprire quale sarà la prossima a convolare a nozze, ha un corrispettivo nel lancio della giarrettiera che, un tempo, diventava appannaggio degli invitati celibi, che la ponevano sul proprio cappello.
  • Confetti: nonostante la “confettata” sia, ormai, parte integrante della tavolata e del buffet, con tutti i nuovi gusti e le forme che il mercato mette a disposizione, la tradizione vuole che la variante scelta per il matrimonio sia rigorosamente bianca, alla mandorla e che i sacchetti siano riempiti con un numero dispari di elementi, a simbolo di una “unione indivisibile”. Il numero magico dovrebbe essere il 5, rappresentante di salute, ricchezza, felicità, lunga vita, fertilità e spiritualità.
  • Specchio, specchio delle mie brame“: non solo porta sfortuna che lo sposo intraveda la consorte in abito nuziale prima della cerimonia, ma è presagio di malasorte anche che la sposa stessa si guardi allo specchio vestita di tutto punto per il gran giorno… a patto che non si levi un orecchino, un guanto, una scarpa, come a simboleggiare un outfit ancora incompleto.
  • Anelli e bouquet: le fedi che andranno alle dita dei neo-sposini e il bouquet che parteciperà al rito nuziale sono rigorosamente a carico dello sposo o, al massimo, dei testimoni. Occhio però: se le fedi dovessero cadere nel momento dello scambio degli anelli, gli sposi non possono chinarsi a raccoglierli ma dovrà farlo il prete!
  • Il clacson del corteo nuziale: per qualcuno è visto come una mancanza di stile, per altri qualcosa di opinabile, ma la funzione del clacson post-nozze è quasi ancestrale; si tratta di un vero e proprio rituale grazie al quale scacciare gli spiriti maligni (come anche le damigelle della sposa, viste come delle sorte di “diversivi” per le attenzioni di queste presenze malevole)!

Infine, osserviamo al microscopio quella strana usanza di tagliare la cravatta dello sposo, che si conserva ancora in alcuni posti d’Italia. Ebbene, questa tradizione nasce dal fatto che, in antichità, i pezzi di tessuto venivano distribuiti tra gli invitati che, a loro volta, offrivano un piccolo dono in denaro.